📄 Lettera aperta dell'Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey RAZOV, al Ministro della Difesa della Repubblica Italiana, Guido CROSETTO
Egregio signor Ministro,
Il 30 gennaio di quest'anno Lei ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui, tra l’altro, ha affermato che l'Europa non deve chiudere le porte ai russi e percepire il popolo russo come un nemico. "Non ho mai condiviso chiusure verso gli artisti, gli sportivi, la popolazione civile. Dobbiamo lasciare dei canali di dialogo aperti" - ha detto. E ha aggiunto: "Perché negare i visti ai cittadini russi? Sarebbe meglio che le persone venissero in Europa anche per ascoltare una voce diversa".
Concordiamo di rado con le Sue dichiarazioni e azioni soprattutto per quanto riguarda la fornitura di armi italiane all'Ucraina, ma credo che quasi tutti i cittadini russi sottoscriverebbero senza esitazione queste parole. E lo stesso farebbero, suppongo, anche in Italia. Ma in che misura tali parole corrispondono alla realtà? Esaminiamo i fatti concreti. Chi è che sta riducendo le opportunità di contatto e di dialogo tra i popoli dei nostri paesi?
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#Ambasciatore #attualità
Egregio signor Ministro,
Il 30 gennaio di quest'anno Lei ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui, tra l’altro, ha affermato che l'Europa non deve chiudere le porte ai russi e percepire il popolo russo come un nemico. "Non ho mai condiviso chiusure verso gli artisti, gli sportivi, la popolazione civile. Dobbiamo lasciare dei canali di dialogo aperti" - ha detto. E ha aggiunto: "Perché negare i visti ai cittadini russi? Sarebbe meglio che le persone venissero in Europa anche per ascoltare una voce diversa".
Concordiamo di rado con le Sue dichiarazioni e azioni soprattutto per quanto riguarda la fornitura di armi italiane all'Ucraina, ma credo che quasi tutti i cittadini russi sottoscriverebbero senza esitazione queste parole. E lo stesso farebbero, suppongo, anche in Italia. Ma in che misura tali parole corrispondono alla realtà? Esaminiamo i fatti concreti. Chi è che sta riducendo le opportunità di contatto e di dialogo tra i popoli dei nostri paesi?
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#Ambasciatore #attualità
💬 "Esiste il pericolo di uno scontro militare aperto" tra la Russia e gli Usa.
E magari anche tra gli Usa e la Cina, perché Washington "sente che il tempo non gioca a suo favore" e questa è forse "l'ultima occasione per mantenere l'iniziativa strategica" globale nel XXI secolo.
🔗👉 L’intervista di Andrei Sushentsov, Preside della Facoltà di Relazioni Internazionali della MGIMO - l’Università Statale di Mosca per le Relazioni Internazionali
#intervista #MGIMO #attualità
E magari anche tra gli Usa e la Cina, perché Washington "sente che il tempo non gioca a suo favore" e questa è forse "l'ultima occasione per mantenere l'iniziativa strategica" globale nel XXI secolo.
🔗👉 L’intervista di Andrei Sushentsov, Preside della Facoltà di Relazioni Internazionali della MGIMO - l’Università Statale di Mosca per le Relazioni Internazionali
#intervista #MGIMO #attualità
✍️ Articolo di A.Drobinin, Direttore del Dipartimento di Pianificazione della Politica Estera del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, nella rivista «Russia nella Politica Globale».
L'immagine di un mondo multipolare. Il fattore civiltà e la posizione della Russia nell'ordine mondiale emergente
I punti chiave
🔹Il mondo si sta spostando dalla globalizzazione alla formazione di molte piattaforme di civiltà (si possono anche chiamare centri di potere o "poli") e poi all'interazione e all'integrazione tra di loro. Questo è un lungo processo storico, un'intera epoca in cui stiamo entrando.
🔹Le comunità di civiltà non possono e non devono necessariamente essere uguali per potere economico e militare, dimensioni del territorio o popolazione. Sono unite dal fatto di avere la capacità di influenzare i processi globali, di portare la propria visione della risoluzione dei problemi nel dibattito mondiale.
🔹L'osservanza del principio di uguaglianza sovrana, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, è chiamata a garantire la libertà e il benessere di tutti gli Stati del mondo multipolare, indipendentemente dall'appartenenza all'uno o all'altro gruppo di civiltà. Si noti che questo principio di base non riguarda solo l'uguaglianza delle relazioni interstatali. Presuppone anche la vera sovranizzazione dei paesi indipendenti e il loro orientamento verso gli interessi nazionali nella politica interna ed estera. Sostenendo questo principio, difendiamo una costante essenziale nella democratizzazione delle relazioni internazionali, nella difesa della diversità culturale e di civiltà e nella costruzione di un sistema mondiale multipolare in cui nessuno Stato debba essere svantaggiato.
🔹La decolonizzazione degli anni Sessanta non ha conferito ai nuovi Stati indipendenti la piena sovranità economica e politica. Il neocolonialismo è stato concepito per garantire il trasferimento continuo di risorse dal mondo in via di sviluppo al "miliardo d'oro". Dopo il crollo dell'URSS e della Comunità economica socialista, questo sistema si è diffuso in quasi tutto il mondo sotto la bandiera della globalizzazione.
🔹All'inizio del XXI secolo, l'ascesa dell'Est globale e del Sud, accelerata dalla cooperazione transfrontaliera, ha infranto questo paradigma economicamente e moralmente insostenibile. Nel 2021, i Paesi BRICS hanno superato la quota del G7 nel volume dell'attività economica mondiale, rappresentando il 32% del PIL globale a parità di potere d'acquisto[16]. Lo sviluppo economico è seguito dalla soggettività politica e cioè dalla sovranità degli Stati nazionali di cui si è parlato in precedenza. In ogni macroregione del mondo è emerso uno o più Stati leader di rilevanza globale.
🔹C'è motivo di credere che l'impulso per una trasformazione qualitativa della situazione sia stato fornito dall’Operazione Militare Speciale della Russia. Lo dimostra la riluttanza della Maggioranza Mondiale ad aderire alle sanzioni antirusse e alla campagna politico-propagandistica dell'Occidente.
🔹La consapevolezza che le regole del gioco stanno cambiando potrebbe, in linea di principio, essere un incentivo per tutti a trovare un accordo. Ma finora abbiamo visto come gli anglosassoni, o meglio le loro élite al potere, abbiano puntato sul ripristino con la forza del "momento unipolare" dei primi anni Novanta. A tal fine, cercano di smembrare le comunità di civiltà in segmenti facili da assimilare, secondo la formula del "divide et impera".
🔹Il fattore della civiltà negli affari internazionali è un segno dei tempi. In un momento in cui le pietre miliari della storia si spostano, si intensifica la battaglia delle idee e delle visioni del futuro. Ma questo conflitto non si svolge in astratto o nel vuoto. Si inserisce nel quadro della forma geopolitica e di civiltà e del mondo multipolare che sta oggi emergendo.
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#articolo #attualità
L'immagine di un mondo multipolare. Il fattore civiltà e la posizione della Russia nell'ordine mondiale emergente
I punti chiave
🔹Il mondo si sta spostando dalla globalizzazione alla formazione di molte piattaforme di civiltà (si possono anche chiamare centri di potere o "poli") e poi all'interazione e all'integrazione tra di loro. Questo è un lungo processo storico, un'intera epoca in cui stiamo entrando.
🔹Le comunità di civiltà non possono e non devono necessariamente essere uguali per potere economico e militare, dimensioni del territorio o popolazione. Sono unite dal fatto di avere la capacità di influenzare i processi globali, di portare la propria visione della risoluzione dei problemi nel dibattito mondiale.
🔹L'osservanza del principio di uguaglianza sovrana, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, è chiamata a garantire la libertà e il benessere di tutti gli Stati del mondo multipolare, indipendentemente dall'appartenenza all'uno o all'altro gruppo di civiltà. Si noti che questo principio di base non riguarda solo l'uguaglianza delle relazioni interstatali. Presuppone anche la vera sovranizzazione dei paesi indipendenti e il loro orientamento verso gli interessi nazionali nella politica interna ed estera. Sostenendo questo principio, difendiamo una costante essenziale nella democratizzazione delle relazioni internazionali, nella difesa della diversità culturale e di civiltà e nella costruzione di un sistema mondiale multipolare in cui nessuno Stato debba essere svantaggiato.
🔹La decolonizzazione degli anni Sessanta non ha conferito ai nuovi Stati indipendenti la piena sovranità economica e politica. Il neocolonialismo è stato concepito per garantire il trasferimento continuo di risorse dal mondo in via di sviluppo al "miliardo d'oro". Dopo il crollo dell'URSS e della Comunità economica socialista, questo sistema si è diffuso in quasi tutto il mondo sotto la bandiera della globalizzazione.
🔹All'inizio del XXI secolo, l'ascesa dell'Est globale e del Sud, accelerata dalla cooperazione transfrontaliera, ha infranto questo paradigma economicamente e moralmente insostenibile. Nel 2021, i Paesi BRICS hanno superato la quota del G7 nel volume dell'attività economica mondiale, rappresentando il 32% del PIL globale a parità di potere d'acquisto[16]. Lo sviluppo economico è seguito dalla soggettività politica e cioè dalla sovranità degli Stati nazionali di cui si è parlato in precedenza. In ogni macroregione del mondo è emerso uno o più Stati leader di rilevanza globale.
🔹C'è motivo di credere che l'impulso per una trasformazione qualitativa della situazione sia stato fornito dall’Operazione Militare Speciale della Russia. Lo dimostra la riluttanza della Maggioranza Mondiale ad aderire alle sanzioni antirusse e alla campagna politico-propagandistica dell'Occidente.
🔹La consapevolezza che le regole del gioco stanno cambiando potrebbe, in linea di principio, essere un incentivo per tutti a trovare un accordo. Ma finora abbiamo visto come gli anglosassoni, o meglio le loro élite al potere, abbiano puntato sul ripristino con la forza del "momento unipolare" dei primi anni Novanta. A tal fine, cercano di smembrare le comunità di civiltà in segmenti facili da assimilare, secondo la formula del "divide et impera".
🔹Il fattore della civiltà negli affari internazionali è un segno dei tempi. In un momento in cui le pietre miliari della storia si spostano, si intensifica la battaglia delle idee e delle visioni del futuro. Ma questo conflitto non si svolge in astratto o nel vuoto. Si inserisce nel quadro della forma geopolitica e di civiltà e del mondo multipolare che sta oggi emergendo.
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#articolo #attualità
⚡️⚡️⚡️ È stato avviato un procedimento penale contro il pubblico ministero e i giudici della Corte Penale Internazionale
Il Comitato Investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro il Procuratore della Corte Penale Internazionale Karim Ahmad Khan, i giudici della Corte Penale Internazionale Tomoko Akane, Rosario Salvatore Aitala e Sergio Gerardo Ugalde Godinez.
🗓 Il 22 febbraio 2023, il Procuratore della Corte Penale Internazionale, Karim Ahmad Khan, nell'ambito di un'indagine penale, ha inviato una petizione alla Seconda Camera Preliminare della Corte penale Internazionale per ottenere un mandato di arresto per cittadini della Federazione Russa.
Sulla base di questa petizione, i suddetti giudici della Corte Penale Internazionale hanno emesso decisioni illegali per arrestare il Presidente della Federazione Russa e la Commissaria per i Diritti dei Bambini della Federazione Russa presso l'Ufficio del Presidente della Federazione Russa.
❌ L’azione è ovviamente illegale, poiché non sussistono motivi di responsabilità penale.
☝️ In conformità con la Convenzione del 14-12-1973 sulla prevenzione e repressione dei reati contro persone che godono di protezione internazionale, i Capi di Stato godono di assoluta immunità rispetto alla giurisdizione di Stati stranieri.
🔸 Le azioni del procuratore della Corte Penale Internazionale presentano elementi criminosi ai sensi del comma 2 dell’art. 299, del comma 1 dell’art. 30, del comma 2 dell’art. 360 del Codice Penale della Federazione Russa, ovvero non è legale imputare a una persona palesemente innocente una responsabilità penale, accusandola inoltre illegalmente di aver commesso un crimine grave o particolarmente grave, così come è illegale predisporre un attacco a un rappresentante di uno Stato straniero che ha diritto alla protezione internazionale con l'obiettivo di creare tensioni nelle relazioni internazionali.
🔸 Le azioni intraprese dai giudici della Corte Penale Internazionale presentano elementi criminosi ai sensi del comma 2 dell’art. 301, comma 1 dell’art. 30, comma 2 dell’art. 360 del Codice Penale della Federazione Russa, ovvero commettono un atto consapevolmente illegale di custodia cautelare, nonché intraprendono un attacco a un rappresentante di uno Stato straniero che ha diritto alla protezione internazionale al fine di creare tensioni nelle relazioni internazionali.
@sledcom_press
#SpecialeUcraina #Notizie #Attualità #Presidente
Il Comitato Investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro il Procuratore della Corte Penale Internazionale Karim Ahmad Khan, i giudici della Corte Penale Internazionale Tomoko Akane, Rosario Salvatore Aitala e Sergio Gerardo Ugalde Godinez.
🗓 Il 22 febbraio 2023, il Procuratore della Corte Penale Internazionale, Karim Ahmad Khan, nell'ambito di un'indagine penale, ha inviato una petizione alla Seconda Camera Preliminare della Corte penale Internazionale per ottenere un mandato di arresto per cittadini della Federazione Russa.
Sulla base di questa petizione, i suddetti giudici della Corte Penale Internazionale hanno emesso decisioni illegali per arrestare il Presidente della Federazione Russa e la Commissaria per i Diritti dei Bambini della Federazione Russa presso l'Ufficio del Presidente della Federazione Russa.
❌ L’azione è ovviamente illegale, poiché non sussistono motivi di responsabilità penale.
☝️ In conformità con la Convenzione del 14-12-1973 sulla prevenzione e repressione dei reati contro persone che godono di protezione internazionale, i Capi di Stato godono di assoluta immunità rispetto alla giurisdizione di Stati stranieri.
🔸 Le azioni del procuratore della Corte Penale Internazionale presentano elementi criminosi ai sensi del comma 2 dell’art. 299, del comma 1 dell’art. 30, del comma 2 dell’art. 360 del Codice Penale della Federazione Russa, ovvero non è legale imputare a una persona palesemente innocente una responsabilità penale, accusandola inoltre illegalmente di aver commesso un crimine grave o particolarmente grave, così come è illegale predisporre un attacco a un rappresentante di uno Stato straniero che ha diritto alla protezione internazionale con l'obiettivo di creare tensioni nelle relazioni internazionali.
🔸 Le azioni intraprese dai giudici della Corte Penale Internazionale presentano elementi criminosi ai sensi del comma 2 dell’art. 301, comma 1 dell’art. 30, comma 2 dell’art. 360 del Codice Penale della Federazione Russa, ovvero commettono un atto consapevolmente illegale di custodia cautelare, nonché intraprendono un attacco a un rappresentante di uno Stato straniero che ha diritto alla protezione internazionale al fine di creare tensioni nelle relazioni internazionali.
@sledcom_press
#SpecialeUcraina #Notizie #Attualità #Presidente
Lettera aperta dell'Ambasciata della Federazione Russa in Italia al direttore del @corrieredellasera
💬 Signor Direttore, abbiamo letto con stupore e un po' di disgusto l'articolo "Così Putin minaccia tutti noi" di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023. Dal momento che ha ritenuto ammissibile concedere spazio sulle pagine del Suo quotidiano a questa pasquinata diffamatoria e oltretutto richiamarne il titolo in prima pagina, stimiamo che la posizione dell'autore sia condivisa dal comitato di redazione di uno dei giornali più influenti d'Italia.
Riteniamo che non sia per noi dignitoso discutere con l'autore di questa "opera", intrisa di un odio non celato per la Russia contemporanea e il suo popolo.
Vorremmo richiamare l'attenzione della redazione del Suo giornale su quanto segue. Voi, forse, avete il dubbio primato tra gli altri media italiani nel sostenere la tesi blasfema del popolo della Russia contemporanea come "nazione fascista" governata da un "regime fascista". Se questa è una provocazione deliberata volta a suscitare l’indignazione dei cittadini russi, e dei milioni di altre persone che hanno studiato la storia moderna a scuola, allora ha certamente raggiunto il suo obiettivo. Per coloro che non hanno studiato o che hanno dimenticato le lezioni di storia, ricordiamo che il popolo sovietico, nella lotta contro il fascismo per la libertà del proprio Paese, per la libertà dell'Europa e del mondo, ha sacrificato 27 milioni di suoi cittadini e ha subito disastri e sofferenze incalcolabili. L'odiosissima parola "fascismo" che, com’è noto, ha origine italiana, è saldamente radicata nella nostra coscienza pubblica come sinonimo di ideologia antiumana e razzista che, non solo non ha nulla in comune con la politica della Russia moderna, ma è inoltre oggetto della nostra lotta coerente e intransigente, anche contro le sue manifestazioni nelle politiche di altri Paesi. Siamo inoltre costretti a ricordare che la politica del fascismo italiano, oltre a tanti lutti e devastazioni sul territorio dell'Unione Sovietica, ha cagionato molte sofferenze allo stesso popolo italiano. Durante la Seconda guerra mondiale sul solo fronte orientale sono morte decine di migliaia di italiani.
Il marchio irresponsabilmente impostoci, gli appelli a "fermare il fascismo di Putin", che rappresenterebbe "una minaccia mortale per l'Europa e per le società europee", a nostro avviso, sono soprattutto ad uso e consumo interno, per fomentare il sentimento russofobico nella società italiana. Contiamo sul buon senso degli italiani comuni che non sono inclini a vedere dei "fascisti" nei russi che hanno sempre avuto un'indubbia simpatia per il vostro Paese e che in molte occasioni hanno fornito un aiuto disinteressato al suo popolo.
Chiediamo, Signor Direttore, di considerare il nostro punto di vista che riflette quello della stragrande maggioranza dei cittadini della Russia contemporanea.
26 marzo 2023
#Commenti #Presidente #Attualità
💬 Signor Direttore, abbiamo letto con stupore e un po' di disgusto l'articolo "Così Putin minaccia tutti noi" di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023. Dal momento che ha ritenuto ammissibile concedere spazio sulle pagine del Suo quotidiano a questa pasquinata diffamatoria e oltretutto richiamarne il titolo in prima pagina, stimiamo che la posizione dell'autore sia condivisa dal comitato di redazione di uno dei giornali più influenti d'Italia.
Riteniamo che non sia per noi dignitoso discutere con l'autore di questa "opera", intrisa di un odio non celato per la Russia contemporanea e il suo popolo.
Vorremmo richiamare l'attenzione della redazione del Suo giornale su quanto segue. Voi, forse, avete il dubbio primato tra gli altri media italiani nel sostenere la tesi blasfema del popolo della Russia contemporanea come "nazione fascista" governata da un "regime fascista". Se questa è una provocazione deliberata volta a suscitare l’indignazione dei cittadini russi, e dei milioni di altre persone che hanno studiato la storia moderna a scuola, allora ha certamente raggiunto il suo obiettivo. Per coloro che non hanno studiato o che hanno dimenticato le lezioni di storia, ricordiamo che il popolo sovietico, nella lotta contro il fascismo per la libertà del proprio Paese, per la libertà dell'Europa e del mondo, ha sacrificato 27 milioni di suoi cittadini e ha subito disastri e sofferenze incalcolabili. L'odiosissima parola "fascismo" che, com’è noto, ha origine italiana, è saldamente radicata nella nostra coscienza pubblica come sinonimo di ideologia antiumana e razzista che, non solo non ha nulla in comune con la politica della Russia moderna, ma è inoltre oggetto della nostra lotta coerente e intransigente, anche contro le sue manifestazioni nelle politiche di altri Paesi. Siamo inoltre costretti a ricordare che la politica del fascismo italiano, oltre a tanti lutti e devastazioni sul territorio dell'Unione Sovietica, ha cagionato molte sofferenze allo stesso popolo italiano. Durante la Seconda guerra mondiale sul solo fronte orientale sono morte decine di migliaia di italiani.
Il marchio irresponsabilmente impostoci, gli appelli a "fermare il fascismo di Putin", che rappresenterebbe "una minaccia mortale per l'Europa e per le società europee", a nostro avviso, sono soprattutto ad uso e consumo interno, per fomentare il sentimento russofobico nella società italiana. Contiamo sul buon senso degli italiani comuni che non sono inclini a vedere dei "fascisti" nei russi che hanno sempre avuto un'indubbia simpatia per il vostro Paese e che in molte occasioni hanno fornito un aiuto disinteressato al suo popolo.
Chiediamo, Signor Direttore, di considerare il nostro punto di vista che riflette quello della stragrande maggioranza dei cittadini della Russia contemporanea.
26 marzo 2023
#Commenti #Presidente #Attualità
🎙 "Hanno perso completamente la paura?" Nikolai Patrushev sul "Summit per la Democrazia" che si è tenuto dal 28 al 30 marzo sotto la bandiera americana
🔎 Leggere il testo intero
📌 Punti chiave:
🔸 Il "Summit per la Democrazia" organizzato dall'attuale apparato della Casa Bianca si svolge sicuramente nell'ambito della corsa alle presidenziali statunitensi che, di fatto, è già iniziata. Sarà l'ennesimo incontro a favore di un ordine mondiale in cui Washington vuole avere perennemente il ruolo centrale. E si prevede che i dissidenti saranno etichettati come "Stati non democratici".
🔸 Proclamando slogan democratici a proposito e a sproposito, Washington è da tempo diventata campione mondiale per violazioni della sovranità degli Stati, per numero di guerre e conflitti scatenati e per la caccia brutale e illegale a cittadini di altri Paesi.
🔸 Istruttori e consiglieri della NATO addestrano le forze armate ucraine e i mercenari combattono all’interno dei battaglioni neonazisti. Cercando di prolungare il più possibile questo confronto militare, non nascondono il loro obiettivo principale: la sconfitta della Russia sul campo di battaglia e il suo ulteriore smembramento.
🔸 Nell'ultimo decennio, l'Occidente ha messo in atto l'idea di creare un paradigma tecnologico in cui solo lui avrebbe prosperato, mentre il resto del mondo sarebbe rimasto ai margini dello sviluppo sociale ed economico.
🔸 Washington non è nemmeno entusiasta della stabilità in Asia derivante dalla Seconda guerra mondiale e dai movimenti di liberazione. La strategia indo-pacifica degli Stati Uniti consiste nel tentativo di creare una NATO asiatica.
🔸 Sono proprio gli occidentali a bloccare le forniture di grano e fertilizzanti russi all'estero, mentre si limitano a rubare e rivendere le scorte ucraine ai Paesi più poveri a un prezzo triplo e a condizioni vincolate, proprio come facevano i loro antenati-colonizzatori.
🔸 Il problema dell'America è che è troppo coinvolta nei giochi geopolitici, dimenticando i propri pressanti problemi.
🔸 La Russia è uno storico difensore della sovranità e della statualità di tutte le nazioni che si sono rivolte a lei per chiedere aiuto. Ha salvato gli stessi Stati Uniti almeno due volte, durante la guerra d'indipendenza e la guerra civile.
#Attualità #Intervista
🔎 Leggere il testo intero
📌 Punti chiave:
🔸 Il "Summit per la Democrazia" organizzato dall'attuale apparato della Casa Bianca si svolge sicuramente nell'ambito della corsa alle presidenziali statunitensi che, di fatto, è già iniziata. Sarà l'ennesimo incontro a favore di un ordine mondiale in cui Washington vuole avere perennemente il ruolo centrale. E si prevede che i dissidenti saranno etichettati come "Stati non democratici".
🔸 Proclamando slogan democratici a proposito e a sproposito, Washington è da tempo diventata campione mondiale per violazioni della sovranità degli Stati, per numero di guerre e conflitti scatenati e per la caccia brutale e illegale a cittadini di altri Paesi.
🔸 Istruttori e consiglieri della NATO addestrano le forze armate ucraine e i mercenari combattono all’interno dei battaglioni neonazisti. Cercando di prolungare il più possibile questo confronto militare, non nascondono il loro obiettivo principale: la sconfitta della Russia sul campo di battaglia e il suo ulteriore smembramento.
🔸 Nell'ultimo decennio, l'Occidente ha messo in atto l'idea di creare un paradigma tecnologico in cui solo lui avrebbe prosperato, mentre il resto del mondo sarebbe rimasto ai margini dello sviluppo sociale ed economico.
🔸 Washington non è nemmeno entusiasta della stabilità in Asia derivante dalla Seconda guerra mondiale e dai movimenti di liberazione. La strategia indo-pacifica degli Stati Uniti consiste nel tentativo di creare una NATO asiatica.
🔸 Sono proprio gli occidentali a bloccare le forniture di grano e fertilizzanti russi all'estero, mentre si limitano a rubare e rivendere le scorte ucraine ai Paesi più poveri a un prezzo triplo e a condizioni vincolate, proprio come facevano i loro antenati-colonizzatori.
🔸 Il problema dell'America è che è troppo coinvolta nei giochi geopolitici, dimenticando i propri pressanti problemi.
🔸 La Russia è uno storico difensore della sovranità e della statualità di tutte le nazioni che si sono rivolte a lei per chiedere aiuto. Ha salvato gli stessi Stati Uniti almeno due volte, durante la guerra d'indipendenza e la guerra civile.
#Attualità #Intervista
Telegraph
"Hanno perso completamente la paura?" Nikolai Patrushev sul "Summit per la Democrazia" che si è tenuto dal 28 al 30 marzo sotto…
Alla vigilia del secondo "Summit per la Democrazia" organizzato dagli Stati Uniti, un corrispondente della Rossiyskaya Gazeta ha parlato con Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo. 27 marzo 2023 Nikolai Platonovich, martedì gli Stati…
🎙Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia in relazione alla Lettera-appello dei sei direttori dei principali quotidiani italiani
all’Ambasciatore designato della Federazione Russa nella Repubblica Italiana, Alexey Paramonov
💬 In relazione all’appello dei sei direttori dei principali quotidiani italiani all'Ambasciatore designato della Federazione Russa nella Repubblica Italiana, Alexey Paramonov, del 10 aprile u.s. desideremmo attirare l’attenzione su quanto segue.
Nel rispetto delle procedure diplomatiche consolidate non spetta ad un nuovo Ambasciatore che non è ancora arrivato alla sede e che non ha ufficialmente assunto le sue funzioni, fare delle dichiarazioni pubbliche. Cionondimeno, l'Ambasciata ritiene necessario da parte sua commentare questo appello collettivo.
Il corrispondente del quotidiano americano Wall Street Journal, Evan Gershkovich, è stato colto in flagrante mentre cercava di ottenere informazioni segrete su una delle imprese del complesso militare-industriale russo. Tali attività non hanno nulla a che fare con il suo mestiere professionale e l'arresto stesso per sospetto di spionaggio a favore di uno Stato straniero è stato effettuato in piena conformità con i requisiti della legge e le norme della legislazione russa. Come è consuetudine in ogni Paese dove regna lo Stato di diritto, tra cui, indubbiamente, l’Italia, spetta al tribunale accertare la verità e le misure di responsabilità dei reati commessi.
In questo contesto, lasciano perplessi le richieste degli onorevoli rappresentanti delle testate del Paese che proclama tra i suoi principi giuridici essenziali “La legge è uguale per tutti”, di intervenire sulla procedura dell'amministrazione della giustizia. Nella loro lettera, i vertici dei più importanti quotidiani italiani, infatti, tentano di indurre le autorità russe a trasgredire la loro stessa legislazione. Riteniamo che è chiaro per tutti che tale approccio sia assurdo ed inopportuno.
Desta interrogativi anche la dimostrativa selettività dell’appello. Nella lettera si manifesta “una profonda preoccupazione” per un collega americano colto con le mani nel sacco mentre svolgeva attività di spionaggio, ma allo stesso tempo non si presta nessun’attenzione ad altre recenti numerose violazioni clamorose dei diritti di giornalisti e media. In particolare, non si troverebbero dei simili “forti” appelli alle missioni diplomatiche dei Paesi che da molti anni mettono in atto una disumana persecuzione nei confronti del giornalista Julian Assange. Tuttora, non si farebbero vedere degli esempi di intercessione in favore di più di una dozzina di professionisti dei mass media detenuti per motivi politici nelle carceri lettoni con accuse inverosimili, tra cui Marat Kasem, caporedattore di Sputnik Lituania. Magari è stato per puro difetto di attenzione che i media italiani abbiano mancato di alzare la voce in difesa di RT DE e RT France, costretti al fallimento da illegittimi divieti di trasmissione, per non parlare di altre repressioni contro i media russi nell'Occidente "libero".
Finalmente, non abbiamo notato la reazione dovuta dei media centrali italiani ai brutali omicidi dei giornalisti russi Daria Dugina, Oleg Klokov, Vladlen Tatarsky. Per quanto vaste siano le divergenze di valutazione degli eventi in corso nel mondo tra i vertici dei principali media italiani e i loro colleghi russi, la consapevole indifferenza, ed in alcuni casi pure dei tentativi di trovare giustificazioni per gli autori e gli organizzatori di tali orrendi crimini, di per sé, priverebbero qualsiasi persona, specialmente leader dell’opinione pubblica, del diritto etico di fare appelli moralizzanti.
#Commenti #Attualità
all’Ambasciatore designato della Federazione Russa nella Repubblica Italiana, Alexey Paramonov
💬 In relazione all’appello dei sei direttori dei principali quotidiani italiani all'Ambasciatore designato della Federazione Russa nella Repubblica Italiana, Alexey Paramonov, del 10 aprile u.s. desideremmo attirare l’attenzione su quanto segue.
Nel rispetto delle procedure diplomatiche consolidate non spetta ad un nuovo Ambasciatore che non è ancora arrivato alla sede e che non ha ufficialmente assunto le sue funzioni, fare delle dichiarazioni pubbliche. Cionondimeno, l'Ambasciata ritiene necessario da parte sua commentare questo appello collettivo.
Il corrispondente del quotidiano americano Wall Street Journal, Evan Gershkovich, è stato colto in flagrante mentre cercava di ottenere informazioni segrete su una delle imprese del complesso militare-industriale russo. Tali attività non hanno nulla a che fare con il suo mestiere professionale e l'arresto stesso per sospetto di spionaggio a favore di uno Stato straniero è stato effettuato in piena conformità con i requisiti della legge e le norme della legislazione russa. Come è consuetudine in ogni Paese dove regna lo Stato di diritto, tra cui, indubbiamente, l’Italia, spetta al tribunale accertare la verità e le misure di responsabilità dei reati commessi.
In questo contesto, lasciano perplessi le richieste degli onorevoli rappresentanti delle testate del Paese che proclama tra i suoi principi giuridici essenziali “La legge è uguale per tutti”, di intervenire sulla procedura dell'amministrazione della giustizia. Nella loro lettera, i vertici dei più importanti quotidiani italiani, infatti, tentano di indurre le autorità russe a trasgredire la loro stessa legislazione. Riteniamo che è chiaro per tutti che tale approccio sia assurdo ed inopportuno.
Desta interrogativi anche la dimostrativa selettività dell’appello. Nella lettera si manifesta “una profonda preoccupazione” per un collega americano colto con le mani nel sacco mentre svolgeva attività di spionaggio, ma allo stesso tempo non si presta nessun’attenzione ad altre recenti numerose violazioni clamorose dei diritti di giornalisti e media. In particolare, non si troverebbero dei simili “forti” appelli alle missioni diplomatiche dei Paesi che da molti anni mettono in atto una disumana persecuzione nei confronti del giornalista Julian Assange. Tuttora, non si farebbero vedere degli esempi di intercessione in favore di più di una dozzina di professionisti dei mass media detenuti per motivi politici nelle carceri lettoni con accuse inverosimili, tra cui Marat Kasem, caporedattore di Sputnik Lituania. Magari è stato per puro difetto di attenzione che i media italiani abbiano mancato di alzare la voce in difesa di RT DE e RT France, costretti al fallimento da illegittimi divieti di trasmissione, per non parlare di altre repressioni contro i media russi nell'Occidente "libero".
Finalmente, non abbiamo notato la reazione dovuta dei media centrali italiani ai brutali omicidi dei giornalisti russi Daria Dugina, Oleg Klokov, Vladlen Tatarsky. Per quanto vaste siano le divergenze di valutazione degli eventi in corso nel mondo tra i vertici dei principali media italiani e i loro colleghi russi, la consapevole indifferenza, ed in alcuni casi pure dei tentativi di trovare giustificazioni per gli autori e gli organizzatori di tali orrendi crimini, di per sé, priverebbero qualsiasi persona, specialmente leader dell’opinione pubblica, del diritto etico di fare appelli moralizzanti.
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