Ambasciata Russa in Italia/Посольство РФ в Италии
26.1K subscribers
1.53K photos
239 videos
5 files
787 links
Download Telegram
🎙Intervista dell'Ambasciatore Russo in Italia Sergey Razov all'agenzia RIA Novosti (9 febbraio 2023)

📄 Leggere il testo intero

🔹Le nostre relazioni tra Russia e Italia si sono notevolmente deteriorate. I principali meccanismi di dialogo sono stati congelati, le sanzioni sono in aumento e il regime di Kiev riceve sempre più tipi di armamenti.

🔹Nell'ambito di cinque pacchetti di aiuti, sono stati consegnati a Kiev armi ed equipaggiamenti militari per un valore di 1 miliardo di euro. È in preparazione un sesto pacchetto che prevede il trasferimento di un moderno e costosissimo sistema di difesa aerea/anti-missile. Così facendo, l'Italia, forse contro la propria volontà, viene coinvolta nel conflitto, diventando parte in causa. Questo approccio non gode del sostegno della maggioranza dei cittadini italiani.

🔹Rimpinzare il regime di Kiev di armi sempre più sofisticate non farà altro che inasprire e prolungare il conflitto, moltiplicando le distruzioni, le vittime e le sofferenze. Questa, secondo i sondaggi, è all'incirca l'opinione del 58% dei cittadini italiani, compresi alcuni autorevoli esponenti politici del Paese.

🔹Da decenni la Russia fornisce gas e altre risorse energetiche all'Italia su una base stabile e a lungo termine. Nel 2021 l’Italia ha importato oltre 30 miliardi di metri cubi di gas, pari al 40% del consumo interno del Paese. Non ci sono mai stati dubbi sull'affidabilità e sulla convenienza economica di queste forniture.

🔹Nell'ambito delle sanzioni solidali dell'Occidente contro la Russia, è stato deciso di ridurre drasticamente e poi bloccare le importazioni di gas russo. Nel 2022 le forniture dalla Russia all'Italia sono state più che dimezzate.

🔹Il contesto internazionale generale, le turbolenze dei mercati globali e, soprattutto, la progressione della pressione sanzionatoria sulla Russia, a cui l'Italia ha definitivamente aderito, hanno un impatto negativo sulle prospettive del commercio bilaterale e della cooperazione economica.

🔹Le sanzioni settoriali, che si stanno diffondendo in tutte le nuove aree della cooperazione economica, finanziaria e di investimento bilaterale, nonché la minaccia di sanzioni secondarie per il mancato rispetto della disciplina collettiva, stanno esercitando un crescente effetto distruttivo.

🔹Il problema della "cancellazione" della cultura russa in Italia non esiste. E le infelici espressioni individuali sono da attribuirsi allo zelo di funzionari che mostrano "prudenza politica" e non alla società italiana che non è incline a unirsi al "coro".

🔹Sarebbe nell'interesse nazionale dei popoli russo e italiano, che condividono tradizioni storicamente di amicizia e simpatia reciproca, mantenere un dialogo basato sul reciproco rispetto e una cooperazione costruttiva.

#GiornataDelDiplomatico #GDD #GDD2023 #ambasciatore #intervista #SpecialeUcraina #sanzioni
🎙 L'intervista dell'Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov all'Agenzia Ansa, 22 febbraio 2023:

📄Leggere il testo intero

Ambasciatore Razov, si avvicina l'anniversario di quella che Mosca chiama “operazione militare speciale” in #Ucraina e il mondo chiama guerra. Ritiene che la Russia abbia raggiunto, o stia per raggiungere, i suoi obiettivi?

💬 Non li ha ancora raggiunti, per questo l'operazione militare speciale prosegue. I suoi obiettivi sono stati formulati dal Presidente della Federazione Russa un anno fa e sono perseguiti con coerenza. In termini di prospettiva, rifornire il regime di #Kiev di armi ed equipaggiamenti militari sempre più sofisticati non avvicina la pace, anzi non fa che alimentare e inasprire la guerra, moltiplicando le vittime, la distruzione e la sofferenza.

La coalizione dei Paesi occidentali, sin dal 24 febbraio scorso, si è schierata in soccorso dell'Ucraina, non solo fornendo aiuti militari, ma cercando di isolare economicamente e politicamente la #Russia con le sanzioni. Ne è valsa la pena?

💬 Un tempo, secondo la teoria tolemaica, si credeva che l'intero universo ruotasse intorno alla Terra e oggi alcuni politici sono convinti che il mondo intero giri esclusivamente intorno all'Occidente “collettivo”. Farebbero bene a eliminare dalle loro scrivanie la cartina euroatlantica e sostituirla con un vero mappamondo.

Non riusciranno né a isolare la Russia (come dimostra l'esperienza dell'ultimo anno), né a metterla in ginocchio con le sanzioni. Credere che la Russia possa essere strangolata economicamente è come credere che un daltonico riesca a comporre un cubo di Rubik in tre secondi.

Se ricorda, già otto anni fa il Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, aveva dichiarato pubblicamente che "l'economia russa è a brandelli". L'economia russa si è fondamentalmente adeguata a tutti i tipi di sanzione (gli esperti ne contano già più di quindicimila). La condizione socio-economica del paese è solida.

#ambasciatore #intervista #SpecialeUcraina
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
☝️Il Presidente della Federazione Russa,Vladimir Putin, su quanto accaduto oggi nella Regione di Bryansk:

«Ora, come sappiamo, i soldati e gli ufficiali dell'esercito russo, allevati dalla nostra scuola, dai nostri insegnanti, mentori, adempiono coraggiosamente ed eroicamente il loro dovere, proteggono la Russia, il nostro popolo <...> da neonazisti e terroristi. Da coloro che hanno torturato e ucciso persone per otto anni nel Donbass. Da chi ha ucciso Daria Dugina a Mosca. Da chi oggi ha commesso un altro atto terroristico, un altro crimine: da coloro che sono penetrati nella zona di confine e hanno aperto il fuoco sui civili. Hanno visto che c'erano civili e bambini <...> e hanno aperto il fuoco su di loro».

#presidente #Putin #SpecialeUcraina
⚡️Ieri, 2 marzo, in due villaggi di confine nella regione russa di Bryansk, sabotatori ucraini hanno commesso un infame atto di terrorismo, che condanniamo fermamente.

I terroristi si sono infiltrati in territorio russo, hanno ucciso due civili e ferito gravemente un bambino di 11 anni.
Funzionari ucraini hanno ripetutamente ammesso che tutte le loro azioni sono condotte con l'approvazione e il sostegno degli Stati Uniti e degli altri Paesi della NATO. Gli omicidi nella regione di Brjansk sono stati commessi con armi della NATO. Di conseguenza si pone la legittima questione di qualificare questi Stati come complici di tali crimini e sponsor del terrorismo.

Le autorità investigative russe hanno avviato un'indagine. Questo crimine non resterà impunito.

***

🗓 Il 26 febbraio è stato il nono anniversario dell'inizio della "primavera di Crimea", culminata con un referendum e la successiva riammissione della penisola alla Russia.

🔎 Leggere il testo intero

#SpecialeUcraina
#Opinione di Maria Zakharova
 
💬 Qualche giorno fa, sui quotidiani italiani "La Repubblica" e "La Stampa", Kuleba per l'ennesima volta si è concesso uno sfogo. Ha definito "ipocriti" gli italiani che si pronunciano in favore di una risoluzione del conflitto con la Russia mediante i negoziati e non "sul campo di battaglia".
 
A suo avviso, questo punto di vista non fa che riflettere il desiderio che il suo Paese sia sconfitto e che cessi di esistere: "non vogliono la pace, ma un epitaffio sulla tomba dell'Ucraina: 'riposa in pace'".
 
Vi prego di tenere a mente la formula di sapore necrofilo, brillantemente espressa da Kuleba in relazione al proprio Paese.
 
Con ciò, Kuleba stesso sembra concordare sul fatto che ci sia "sempre spazio" per i negoziati, pur non vedendo, semplicemente, alcun anelito in tal senso da parte della Russia. Grandiosa menzogna, visto che proprio il regime che lui stesso rappresenta ha vietato a livello legislativo qualsiasi negoziato con la Russia .
 
Kuleba ha poi commentato le notizie apparse sulla stampa svizzera riguardo ad alcuni contatti con Ginevra atti a cercare un accordo di pace: "Se a Ginevra ci sono ucraini che parlano con i russi, non rappresentano lo Stato ucraino".
 
La cosa è particolarmente buffa, visto che l'intero "governo ucraino post-Maidan" è pieno zeppo di stranieri che non rappresentano alcun ucraino, ma gli esclusivi interessi delle lobby occidentali. Del resto, di rappresentanze spesso non c'è stato alcun bisogno: tutti ricordano molto bene una riunione del governo di Kiev gestita da Biden.
 
Kuleba ha avuto l’arroganza di chiedere: “A quale compromesso dovrebbe piegarsi l'Ucraina? Gli stessi italiani sarebbero disposti a rinunciare alla Calabria, alla Sardegna, al Piemonte o all'Alto Adige? Se è così, allora hanno il diritto morale di chiedere lo stesso agli ucraini". Peccato che il rappresentante del Comico non abbia precisato quando mai gli italiani avrebbero messo in ginocchio le legittime amministrazioni di queste regioni, quando avrebbero spedito carri armati in Piemonte e in Alto Adige o definito sardi e calabresi "capi (di bestiame)", quando avrebbero esiliato le autorità regionali dalla loro terra.
 
Alla domanda su cosa succederebbe se gli Stati Uniti smettessero di sostenere l'Ucraina, Kuleba ha rilasciato una dichiarazione sensazionale: "Combatteremo senza Biden!" Come sarebbe a dire senza Biden? D'altra parte, Zelensky ha delineato chiaramente la prospettiva che gli USA debbano mandare figli e figlie del popolo americano a combattere per lui.
 
Kuleba ha seriamente perso il controllo a Kvartal-95 e ha predetto che un'ipotetica sconfitta dell'Ucraina implicherà inevitabilmente la "fine dell'Europa" nella sua forma attuale. Ma che ottimista! Infatti, nella sua forma attuale, l'Europa è già finita ed esattamente nel momento in cui l'Unione Europea ha permesso a Washington di gestire le sue istituzioni politiche e, in definitiva, si è sottomessa alla NATO.
 
🇷🇺 https://t.iss.one/MariaVladimirovnaZakharova/4975

#Zakharova #SpecialeUcraina
🎙Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa:

💬 Il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric: "Non possiamo commentare la questione del Monastero delle grotte (Pecherska Lavra) di Kiev perché abbiamo solo informazioni limitate, ma vale la pena ricordare che il Segretario generale delle Nazioni Unite crede che ogni Stato debba garantire l'effettivo esercizio del diritto alla libertà di religione e di credo, nonché la protezione dei luoghi di culto”.
 
Se, dopo l’appello dei monaci diretto in diverse lingue alla comunità internazionale, non può commentare, Stéphane, ammetta di essere di parte e non comprometta le Nazioni Unite: è assolutamente squalificante. Oppure si tratta di una scelta politica su commissione. Affermare regolarmente di non sapere nulla di ciò che accade in Ucraina quando il Suo capo si reca regolarmente a Kiev (l'ultima volta appena l'8 marzo) significa generare sfiducia nei confronti dell'ONU e del suo Segretariato.
 
Ricordo che quando bruciò Notre Dame de Paris - che, come la Pecherska Lavra di Kiev, tra l'altro è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, - il giorno immediatamente successivo fu reso noto il Suo commento con la promessa di aiutare la ricostruzione. E allora erano stati danneggiati solo i beni della chiesa. Oggi non stiamo nemmeno parlando dei monaci e della loro sorte (anche se non è cosa da poco, perché si presenta una semplice questione di vita quotidiana: dove dovrebbero vivere dopo lo sfratto?), ma della Chiesa come istituzione divina.
 
Non vorrei pensare che Lei, Stéphane, professi un approccio segregazionista, dividendo le religioni del mondo in base all'importanza: i cattolici possono essere compatiti, mentre gli ortodossi non sono degni di reazione. Anche se bisogna riflettere, però. La segregazione è evidente su tutti i fronti.
 
Se il lavoro di informazione del Segretariato non sarà equilibrato, solleveremo la questione alla sessione del Comitato per l'informazione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

#Zakharova #SpecialeUcraina
​​⚡️⚡️⚡️ È stato avviato un procedimento penale contro il pubblico ministero e i giudici della Corte Penale Internazionale
 
Il Comitato Investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro il Procuratore della Corte Penale Internazionale Karim Ahmad Khan, i giudici della Corte Penale Internazionale Tomoko Akane, Rosario Salvatore Aitala e Sergio Gerardo Ugalde Godinez.
 
🗓 Il 22 febbraio 2023, il Procuratore della Corte Penale Internazionale, Karim Ahmad Khan, nell'ambito di un'indagine penale, ha inviato una petizione alla Seconda Camera Preliminare della Corte penale Internazionale per ottenere un mandato di arresto per cittadini della Federazione Russa.
 
Sulla base di questa petizione, i suddetti giudici della Corte Penale Internazionale hanno emesso decisioni illegali per arrestare il Presidente della Federazione Russa e la Commissaria per i Diritti dei Bambini della Federazione Russa presso l'Ufficio del Presidente della Federazione Russa.
 
L’azione è ovviamente illegale, poiché non sussistono motivi di responsabilità penale.
 
☝️ In conformità con la Convenzione del 14-12-1973 sulla prevenzione e repressione dei reati contro persone che godono di protezione internazionale, i Capi di Stato godono di assoluta immunità rispetto alla giurisdizione di Stati stranieri.
 
🔸 Le azioni del procuratore della Corte Penale Internazionale presentano elementi criminosi ai sensi del comma 2 dell’art. 299, del comma 1 dell’art. 30, del comma 2 dell’art. 360 del Codice Penale della Federazione Russa, ovvero non è legale imputare a una persona palesemente innocente una responsabilità penale, accusandola inoltre illegalmente di aver commesso un crimine grave o particolarmente grave, così come è illegale predisporre un attacco a un rappresentante di uno Stato straniero che ha diritto alla protezione internazionale con l'obiettivo di creare tensioni nelle relazioni internazionali.
 
🔸 Le azioni intraprese dai giudici della Corte Penale Internazionale presentano elementi criminosi ai sensi del comma 2 dell’art. 301, comma 1 dell’art. 30, comma 2 dell’art. 360 del Codice Penale della Federazione Russa, ovvero commettono un atto consapevolmente illegale di custodia cautelare, nonché intraprendono un attacco a un rappresentante di uno Stato straniero che ha diritto alla protezione internazionale al fine di creare tensioni nelle relazioni internazionali.
 
@sledcom_press

#SpecialeUcraina #Notizie #Attualità #Presidente
​​#Opinione di Maria #Zakharova:

💬 I bambini «evacuati» dall’Ucraina che si sono ritrovati in Europa si scontrano costantemente con problemi legati a diverse forme di emarginazione, finanche lo sfruttamento e il traffico a fini sessuali.

Ho già scritto precedentemente che siffatte affermazioni sono state fatte da funzionari ufficiali dell’UE; in particolare, in Svezia, Olivia Wiegzell, Direttore Generale dell’Agenzia per la Tutela Sociale della popolazione, si è vista costretta ad avvertire tutti i rifugiati che registrarsi presso l’Agenzia Nazionale d’Immigrazione era indispensabile, sottolineando nello specifico perché dovessero farlo i bambini: «per non cadere vittime di sfruttamento».

Alle autorità di Stoccolma è noto che i minori giunti nel Paese senza i genitori sono come minimo alcune centinaia. Già l’anno scorso, nessuno si era preso la briga di comunicare quanti bambini e adulti si trovassero in Scandinavia illegalmente, senza essere stati registrati. Nel complesso, la situazione non è migliorata.

Un’analoga situazione si verifica in Francia, uno dei Paesi più ambìti dai rifugiati ucraini. Anche di questo ho già parlato: il Prefetto Joseph Limet, in un’intervista a Le Monde, lamentava di non aver idea di dove sistemare 100.000 ucraini, di cui ad avere un lavoro erano al massimo tre migliaia. Nella stessa intervista, ammetteva di aver «perso» metà dei rifugiati, ovvero che le autorità francesi non abbiano idea di dove costoro si trovino, di cosa facciano e di dove vivano. Dopo aver passato il controllo di frontiera sono semplicemente… «spariti».

Tutti questi problemi hanno costretto alcuni Paesi, in particolare l’Estonia, a chiudere le frontiere ai rifugiati poco tempo dopo l’inizio dell’esodo.

Intanto, in Germania - che, stando ai soli dati ufficiali, ha accolto più di un milione di ucraini - i Servizi per l’Infanzia sottraggono regolarmente i bambini alle famiglie dei rifugiati, privando per via legale i genitori della patria potestà. Per di più, l’intervento degli organi di tutela si è verificato su segnalazione delle famiglie presso cui vivevano gli ucraini: tra le ragioni per cui si può sottrarre un bambino ai genitori è, ad esempio, il fatto che abbiano alzato la voce.

Considerati i problemi catastrofici di migliaia di minori ucraini nei Paesi dell’UE, problemi che non solo non vengono risolti, ma giorno dopo giorno si acuiscono, la falsa apprensione degli euro-atlantisti per il destino dei bimbi che la Russia ha evacuato dalle zone del conflitto risulta ipocrita e particolarmente cinica.

🇷🇺 https://t.iss.one/MariaVladimirovnaZakharova/5084

#SpecialeUcraina