🎩 Non dipingeva né quadri, né scriveva opere musicali, né metteva in scena spettacoli, tuttavia, ha lasciato un segno enorme nell'arte della Russia e dell'Europa. Il 31 marzo ricorre il 150° anniversario della nascita del grande asceta della cultura russa. Sergej Djagilev ha aperto la Russia al mondo come un paese di incredibile potere creativo, capace di influenzare lo sviluppo di tutta l'arte occidentale.⠀
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📜 Egli stesso si definì come un «mecenate dello stile europeo». Djagilev era convinto di continuare l’opera del Pietro il Grande, ovvero «aprire per la Russia una finestra culturale verso l’Europa». Come imprenditore e mecenate, ha fatto scoprire al mondo i nomi di artisti, cantanti, compositori russi.⠀
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🪆 Grazie alle «Stagioni russe», l'Europa ha conosciuto per la prima volta i nomi degli artisti Karl Brjullov, Dmitrij Levickij, Aleksej Venecianov, Igor' Grabar', Michail Vrubel' e poi dei compositori Michail Glinka, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Modest Musorgskij.⠀
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👯 Ma la vera passione di Sergej Djagilev era il balletto. Il pubblico europeo ha applaudito a Vaclav Nižinskij, Anna Pavlova, Tamara Karsavina. Un'intero mondo di coreografi (Michail Fokin, Leonid Mjasin, George Balanchine) ha creato il «balletto del nuovo secolo», dopo essere stato ispirato dalle idee dell'impresario russo. Sempre più persone stavano parlando degli artisti russi, a Parigi, a Londra, a Montecarlo e in altre città.⠀
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🚤 Sentimenti forti e profondi legavano Djagilev a Venezia. La città sull'acqua simboleggiava per lui l’ampiezza della cultura europea. Sergej Djagilev fu sepolto sull'isola di San Michele. Sulla sua lapide in russo e in francese sono state incise queste parole: «Venezia, la costante ispiratrice della nostra rassicurazione» (le ultime parole di Diaghilev).⠀
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⏩ Continueremo a raccontarvi la vita del mecenate e le sue «Stagioni russe» negli prossimi post. Seguite le pubblicazioni!⠀
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📜 Egli stesso si definì come un «mecenate dello stile europeo». Djagilev era convinto di continuare l’opera del Pietro il Grande, ovvero «aprire per la Russia una finestra culturale verso l’Europa». Come imprenditore e mecenate, ha fatto scoprire al mondo i nomi di artisti, cantanti, compositori russi.⠀
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🪆 Grazie alle «Stagioni russe», l'Europa ha conosciuto per la prima volta i nomi degli artisti Karl Brjullov, Dmitrij Levickij, Aleksej Venecianov, Igor' Grabar', Michail Vrubel' e poi dei compositori Michail Glinka, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Modest Musorgskij.⠀
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👯 Ma la vera passione di Sergej Djagilev era il balletto. Il pubblico europeo ha applaudito a Vaclav Nižinskij, Anna Pavlova, Tamara Karsavina. Un'intero mondo di coreografi (Michail Fokin, Leonid Mjasin, George Balanchine) ha creato il «balletto del nuovo secolo», dopo essere stato ispirato dalle idee dell'impresario russo. Sempre più persone stavano parlando degli artisti russi, a Parigi, a Londra, a Montecarlo e in altre città.⠀
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🚤 Sentimenti forti e profondi legavano Djagilev a Venezia. La città sull'acqua simboleggiava per lui l’ampiezza della cultura europea. Sergej Djagilev fu sepolto sull'isola di San Michele. Sulla sua lapide in russo e in francese sono state incise queste parole: «Venezia, la costante ispiratrice della nostra rassicurazione» (le ultime parole di Diaghilev).⠀
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